COS'È IL GRUPPO DI AZIONE LOCALE (GAL)?

I Gruppi di Azione Locale (GAL), istituti negli anni ’90 su iniziativa dell’Unione Europea, sono dei partenariati composti da rappresentanti degli interessi socio-economici locali, sia pubblici che privati, che si riuniscono in un partenariato con lo scopo di elaborare ed attuare strategie di sviluppo locale di tipo partecipativo dirette a favorire la crescita economica e sociale delle aree rurali. I GAL, in altri termini, sono strumenti di programmazione che riuniscono tutti i potenziali attori dello sviluppo (quali associazioni, imprese, comuni, ecc.) nella definizione di una politica “concertata”.

La creazione di un partenariato locale, conosciuto come ‘Gruppo di Azione Locale, è una caratteristica originale ed importante del Programma di Iniziativa Comunitaria denominato LEADER (Liaison entre actions de développement de l’économie rurale introdotto con la riforma dei fondi strutturali. Tali fondi sono destinati  alla realizzazione degli obiettivi della politica di coesione economica, sociale  e territoriale (artt. 174-178 TFUE) delle zone rurali, nella consapevolezza che il ritardo nello sviluppo di alcune aree geografiche ostacola, nel lungo periodo, la crescita di tutta l’Unione Europea impedendo la piena realizzazione del mercato interno.

Leader

Lo sviluppo locale di tipo partecipativo (Community Led Local Development, CLLD) denominato L.E.A.D.E.R. è lo strumento più importante e innovativo delle politiche comunitarie per lo sviluppo locale integrato e sostenibile dei territori rurali. LEADER, acronimo  di Liaison Entrée Actions de Development de là Economie Rural (collegamento tra le azioni di sviluppo dell’economia rurale), si basa sul cosiddetto approccio “bottom-up” e pone al centro dell’attenzione i GAL, costituiti da un partenariato pubblico – privato, che hanno il compito di elaborare e realizzare a livello locale una strategia di sviluppo pilota, innovativa, multisettoriale e integrata.

Materiale utile

Tre generazioni di Leader hanno visto la luce come programma di iniziativa comunitaria:  Leader I (1991-93), Leader II (1994-99) e Leader+ (2000-06). Nel periodo di programmazione 2007-2013 l’approccio LEADER è stato  finanziato dalla UE non come un programma di iniziativa comunitaria a sé stante (Leader I, Leader II, Leader+), ma all’interno dei Programmi di sviluppo rurale (PSR) cofinanziati dal Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale (FEASR). Il Leader viene aggiunto ai tre Assi portanti della programmazione dei PSR per il 2007-2013 – competitività, ambiente e sviluppo rurale – come Asse metodologico n. IV (Reg. 1698/2005, art. 61). 

Nel periodo di programmazione 2014-2020  l’approccio CLLD (Community-Led Local Development/Sviluppo locale di tipo partecipativo) viene proposto sui fondi strutturali e di investimento europei – fondi SIE (FESR, FSE, FEASR e FEAMP), soggetti a cicli di programmazione pluriennale di sette anni, mantenendo le stesse caratteristiche dell’approccio Leader (art. 32 Reg. UE 1303/2013).

LA PROGRAMMAZIONE 2023-2027

Nel quadro nazionale, il Piano Strategico Nazionale (PSN) PAC 2023-2027 rappresenta il documento di riferimento per la Politica Agricola Comune (PAC). Approvato dalla Commissione europea il 2 dicembre 2022, questo piano presenta linee guida fondamentali per lo sviluppo rurale.

All’interno del PSN PAC 2023-2027, ciascuna Regione ha personalizzato gli interventi legati allo sviluppo rurale in base alle proprie specificità economiche, sociali e territoriali. In risposta a ciò, ogni Regione ha elaborato il proprio “Complemento regionale per lo sviluppo rurale” (CSR), che dettaglia ulteriormente le indicazioni del PSN PAC senza introdurre nuove scelte strategiche.

Il Veneto ha ufficializzato il suo Complemento regionale per lo Sviluppo Rurale con la deliberazione n.14 della Giunta Regionale del 10 gennaio 2023.

Successivamente, il 21 marzo 2023, con la Deliberazione di Giunta Regionale n.294, è stato approvato il bando per la selezione dei Gruppi di Azione Locale  e dei relativi Programmi di Sviluppo Locale che concorrono al raggiungimento dell’obiettivo specifico n. 8 della PAC:

promuovere l’occupazione, la crescita, la parità di genere, compresa la partecipazione delle donne all’agricoltura, l’inclusione sociale e lo sviluppo locale nelle zone rurali, comprese la bioeconomia circolare e la silvicoltura sostenibile